Restano tali
fabbriche nel territorio di Castellamare, sito detto Varano, nel podere di D.
Ignazio Girace, quale fu prima di D. Pietro Girace. Si era già scavata piccola
porzione di questa fabbrica dalli primi Luglio 1762 agli ultimi settembre dello
stesso anno. Si è tornato a scavare nel sito contrasegnato alli 2 Maggio 1775.
Remains found in the territory of Castellamare, at the site
known as Varano, on the estate of D. Ignazio Girace, which was previously owned
by D. Pietro Girace. A small portion of these remains had already been
excavated from early July 1762 to late September of the same year. It was
excavated again at the site marked on 2 May 1775.
See Ruggiero M., 1881. Degli scavi di Stabia dal 1749 al 1782, Naples, p. 297-300, Tav. V and VI.
Part 1 Part 2 Part 3 Part 4 Part 5 Part 6 Plan
Stabiae, Secondo
Complesso, Villa Arianna B.
Tav. V. 1775-8 plan of part of the villa excavated by Francesco La Vega in 1762 and 1775, published in 1881 by Ruggiero.
Restano tali fabbriche nel
territorio di Castellamare, sito detto Varano, nel podere di D. Ignazio Girace,
quale fu prima di D. Pietro Girace.
Remains found in the territory of Castellamare, at the site known as Varano, on the estate of D. Ignazio Girace, which was previously owned by D. Pietro Girace.
See Ruggiero M.,
1881. Degli scavi di Stabia dal 1749 al 1782, Naples, p. 297, Tav.
V.
Description by Ruggiero, regarding Tav. V.
“………. Le sue
parti principali sono, una gran cortile o viridarium col portico che
gira in tre lati, un ampio lacus nel mezzo (che non chiamo natatio
perché era circondata da una canna di piombo con parecchi zampilli che dentro
vi gettavano acqua; nel lato destro un gran sala la cui forma e il cui sito la
rivelano triclinium, di fronte i bagni, cioè l’apodyterium con
dietro il frigidarium, a sinistra il tepidarium e il baptisterium;
quindi la con-camerata sudatio (no.15), ed alle spalle l’hypocausis e
la culina (n.18, 18).
Del nome e
dell’uso delle quattro sale (una allato al triclinium e tre che mettono
in mezzo le stanze dei bagni) non saprei dar ragione; noto solamente la singolarità
della forma, che si direbbero exedrae composte di due parti ordinate in
modo che l’una entra nell’altra.”
(………. Its principal parts are, a large courtyard or
viridarium with a portico that runs around three sides, a large lacus in the
middle (which I do not call a natatio because it was surrounded by a lead pipe
with several jets that threw water into it; on the right side there is a large
room whose shape and site reveal it as a triclinium, in front of it is the
baths that is the apodyterium with the frigidarium behind it, on the left the
tepidarium and the baptisterium; then the con-camerata sudatorium (no.15), and
behind that the hypocausis and the kitchen (n.18, 18).
I cannot explain the name and use of the four rooms (one
attached to the triclinium and three in the middle of the baths); I only note
the singularity of the form, which would be said to be exedras composed of two
parts designed in such a way that one enters into the other.)
See Ruggiero M.,
1881. Degli scavi di Stabia dal 1749 al 1782, Naples, (p.XVI).
No.7 on above plan V.
N. 7. Dalli 8
Giugno alli 3 Agosto 1775 si è lavorato con qualche interruzione a scavare
questo cortile. Il suo pavimento è di terra; quello del portico è di
calcinaccio battuto; le soglie fra le colonne sono di marmo bianco ed il canale
per ricevere lo stillicidio delle grondaie è di lastrico. Le colonne sono rivestite
di stucco ed abbellite di striature. La peschiera nel medesimo cortile è
rivestita di lastrico, ma nel suo giro era lastricata di marmo. Tutto all'
intorno di tale labro vi restava condotto di piombo di once 3 di diametro con
zampilli posti fra di loro alla distanza di palmi 3 1/4. Si sono levati cinque
pezzi delle lastre di marmo che restavano attorno a tale peschiera, come 45
palmi di condotto di piombo con 15 zampilli ed una chiave di bronzo del
condotto.
N.7. From 8 June to 3 August 1775 work was carried out
with some interruptions to excavate this courtyard. Its floor is earthen; that
of the portico is made of beaten rubble; the thresholds between the columns are
made of white marble and the channel to receive the dripping from the gutters
is paved. The columns are covered in stucco and embellished with striations.
The fishpond in the same courtyard is paved, but around it was paved with
marble. All around this lip there remained lead pipes of 0.07m (3in) in diameter with jets placed between them at a
distance of 0.86m (2ft 10in). Five pieces of the marble slabs that remained
around this fishpond were removed, as were 11.87m (39ft) of lead conduit with 15 jets and a bronze key to the conduit.
No.12 on above plan V, (our room 13)
N.12. Dalli 7
alli 15 agosto si è scavata parte di questa stanza, quale già era stata
ricercata dalli 2 alli 7 agosto 1762 e se n'era tolta la maggiore porzione del
pavimento. Questo era di marmo Seravezza e portasanta in alternative forme di
quadrati e triangoli rettangoli (V. Tav. VI, fig. 5a); quale si trova situato
nella prima stanza del Reale Museo in Portici. Di altra porzione che restava di
tale pavimento se ne sono levati nove pezzi, come la soglia di marmo.
N.12. From 7 to 15 August, part of this room was
excavated, which had already been searched for from 2 to 7 August 1762, and the
major portion of the floor had been removed. This was made of Seravezza and
Portasanta marble in alternative shapes of squares and rectangular triangles
(see Table VI, fig. 5a). Nine pieces of the remaining portion of this floor
were removed, such as the marble threshold.
[Note: fig.5a,
this drawing of a mosaic does not seem to correspond to the photograph of the
floor in the Naples Archaeological Museum, see Room 13 on this website].
No.13 on above plan V, (our room 14)
N.13. Dalli 22
Agosto alli 2 Settembre 1775. Si è scoperta parte di questa stanza con
pavimento di musaico negro attorniato da due fasce bianche, quale si è levato
in frantumi alli 20 Settembre. E si sono levati due davanzali di marmo alle due
finestre della stessa stanza. In questo si è trovato. Di bronzo. Sei bilichi
con corrispondenti piastre. Quattro mastietti. Due anelli di diametro once 3
con occhietti e scudetti corrispondenti. Altro anello di diametro once 2. Tre
pezzi di lastre dello stesso metallo.
No.13. From August 22nd to September 2nd, 1775. Part of
this room was discovered with a black mosaic floor surrounded by two white
bands which was lifted in pieces on the 20th of September. And two marble
windowsills were lifted from the two windows of this same room. Found in this
room – In Bronze: Six balances with matching plates. Four hinges. Two rings of
diameter 0.79m (2ft 7in) with corresponding eyes (shield badges) and shields.
Another ring of diameter 0.53m (1ft 9in). Three pieces of plates of the same
metal.
No.15 on above plan V.
N.15. Dalli 25 Settembre alli 5 Ottobre 1775. Si è scoperto questa stufa, quale si è trovato quasi del tutto ruinata per essere stata già ricercata in altro tempo. Il suo pavimento, per qualche vestigio che tuttavia se n’è conservato, era di marmo; ed è formato da un masso di fabbrica, quale colle rivestitura di grossi tegoloni al di sotto viene retto d’alcuni murelli che lasciano tra loro il vacuo dell’ipocausto. Il zoccolo all’intorno e la bagnaruolo nel suo esterno erano rivestito d marmo. L’intonaco veniva dipinto a grotteschi su fondo giallo. All’intorno di questa stufa vi sono dei tegoloni discostati dal muro esteriore e retti ciascuno da quattro perni di ferro. Trapassi l’angolo si all’una che all’altra finestra, nell’estremo della parte circolare, un foro quale non ha comunicazione alcuna con l’esterno. Il tutto si trova posta in maggiore chiarezza colli disegni che restano inclusi in questo giornale. Si è trovato nella stessa stanza fra la terra mossa il seguente. Di bronzo. Due mastietti. Quattro bilichi con piastre corrispondenti. Una serratura con stanghetta. Altra stanghetta di serratura. Tre pezzi di spranghe. Di piombo. Un pezzo di condotto.
No.15. From September 25th to October 5th,
1775. This boiler/stove was discovered, found almost completely ruined because
it had already been searched for in another time. Its floor, some vestiges of
it have been preserved, was of marble: and it was formed by a mass of masonry,
which was covered with large tiles underneath, is supported by some small walls
that leave the void of the hypocaust between them. The plinth/zoccolo around it
and the outside of the bath were covered with marble. The plaster was painted
with grotesques on a yellow background. Around the inside of this stove, there
are some tiles detached from the outer wall and each supported by four iron
pins. Passing through the corner of one to the other window, at the end of the
circular part, was a hole which has no communication with the outside. All this
is found in greater clarity with the drawings that remain included in this
journal. Found in the same room amongst the moved earth were the following. In
Bronze. Two hinges. Four scales with corresponding plates. A lock with a bar.
Another bar of a lock. Three pieces of bars. In Lead. A piece of conduit/pipe.
Two No. 18’s on above plan V.
N.18. Dalli 27
Novembre alli 7 Decembre 1775, si è scoperta la stanza contrasegnata dove resta
il prefornio della stufa No.15 ed altri parti, come il tutto si osserva nei
disegni inclusi. Il pavimento di questa è di calcinacci e le mura sono del
tutto prive d’intonaco. Si è trovato nella medesima, oltre l’armadura del
prefornio, fra la terra mossa. Di bronzo. Un campanello con base quadrata di
oncia 1.1/2 per lato. Una spranga ed altro pezzetto dello stesso metallo. Di
marmo. Tre porzioni di piedi di statue poco più grandi di naturale. Di creta.
Un pezzo di tegola con marco semicircolare.
Nello stesso
tempo si è scoperto la cucina immediata, nella quale era stato già ricercato in
altro tempo e dove si è solo trovato. Di creta.
Due idrie a due manichi, una alta palmi 3 ed altra alta palmi 2 ed once
2. Altro vaso ad un manico alto once 9.
In questa casa si
sono trovati più tegoloni di creta cotta di palmi 2 e minuti 14 per lato e
grossi minuti 13 col marco, VOLVMNI. Un pezzo di simile tegolone con marco si è
mandato al Museo alli 29 Marzo 1776, come i vasi trovati nella cucina.
No.18. From November 27th to 7th December 1775, the room
marked where the remains of the stove in N.15 and other parts remain was
discovered, as the whole can be seen in the included drawings. The floor of
this is rubble and the walls are completely devoid of plaster. Found in the
same room, beyond the frame of the praefurnium, amongst the moved earth. In
Bronze. A bell with a square base of 0.03m (1.3in) per
side. A bar and other piece of the same metal. In Marble. Three portions of a
foot of a statue slightly larger than life. In Terracotta. A piece of tile with
semicircular mark.
At the same time, the immediate kitchen was discovered,
which had already been searched in other times, and where was only found. In Terracotta.
Two two-handled hydria, one 0.79m (2ft 7in) high
and the other 0.57m (1ft 10in) high. Another pot
with one handle, 0.2m (8in) high.
In this house were found several tiles of terracotta of 0.59m
(1ft 11in) each side, and 0.06m (2.25in) thick with the mark VOLVMNI. A piece of similar tile
with mark was sent to the Museum on 29th March 1776, like the vases found in
the kitchen.
Room (a) on above plan V.
According to
Miniero –
“Lo scavo iniziò
dall’ambiente (a), nel quale si rinvenne un gran numero di anfore vinarie con tituli
picti; si procede poi nella stanza vicina, con pavimento di mosaico nero e
un riquadro a lastroni con chiusino, e nel quartiere termale, di cui La Vega disegnò
a parte pianta a sezione del praefurnium (18) e del calidarium (12). Fu poi esplorata il peristilio e, seguendo un
condotto di piombo, si giunse a una grande “peschiera”………..
(The excavation began in room (a), where a large number
of wine amphorae with tituli picti were found; it then proceeded to the next
room, with a black mosaic floor and a square panel with cover, and into the
baths area, of which La Vega drew a separate plan with regard to the
praefurnium (18) and caldarium (12). [Note: according to La Vega/Ruggiero’s
plan, the caldarium is no. 15].
The peristyle was then explored and, following a lead conduit/pipe,
a large “fishpond” was reached ………).
See Miniero, P. (2013). Ville scavate nel Settecento nel territorio di
Stabiae. (p.6).
Room no.19 on above plan V.
The measurements on this plan are given in “Palmi Napolitani”, 151.45 from the north-east corner of the peristyle (lower right).
107.50 from the south-east corner of the peristyle, to a point joining in at 110 on the line from the north-east corner.
This room was discovered on the east side of the Secondo Complesso.
According to the measurements –
107.50 Palmi is approximately 28.34m (93ft).
41.45 Palmi is approximately 10.93m (36ft).
110 Palmi is approximately 29m (95ft).
No.19.
Nel tempo medesimo che si è scavata la casa
descritta, nello stesso podere di D. Ignazio Girace si è scavata la gran stanza
contrasegnata e determinatamente dalli 18 Settembre alli 31 Ottobre.
Il pavimento è disposto nella maniera che si
osserva nella pianta con quadrati di giallo antico e lavagnone e nel giro vi
sono delle fasce di vari marmi. Le mura
erano ben dipinto con grotteschi su fondo rosso, ma si sono trovate in essere
per la sola altezza di circa palmi 8. Si
è travato in tale stanza il seguente. Di bronzo. Nove mastietti e pezzo di
altro mastietto. Otto bilichi e sei piastre corrispondenti alli medesimi. Una
piastra di serratura con sua stanghetta. Altra consimile stanghetta. Una specie
di cassa di serratura. Tre spranghe. Di Ferro. Un’ accetta. Di piombo. Un pezzo
di condotto.
(At the same
time that the described house was excavated, in the same land of D. Ignazio
Girace, the large room marked was excavated, and specifically from September
18th to October 31st.
The floor is
arranged in the manner that can be seen in the plan with squares of antique
yellow and black slate, and around were bands of various marbles.
The walls were
nicely painted with “grotesques” on a red background, but they were only found
in place for about the height of 2.11m or 7ft. The following were found in this
room –
Bronze. Nine hinges
and a piece of another hinge. Eight balances and six plates corresponding to
them. A lock plate with its rod. Another with similar rod. A kind of lock case.
Three bars.
Iron. A hatchet.
Lead. A piece of
pipe.)
See Ruggiero
M., 1881. Degli scavi di Stabia dal 1749 al 1782, Naples, p. 300).
(NB: it should be noted that there is another Room 19 in the rooms on the western side of the Secondo Complesso, excavated by D’Orsi in the 1960’s. The above Room 19, may or may not belong to this Villa, but has been included here.)
Mosaic in Naples Archaeological Museum, room CXLII (142), looking towards room CXLIII (143).
June 2024. Photo courtesy of Giuseppe Ciaramella.
“Around the central panel (from room 13 of the so-called Secondo Complesso) is another floor with alternating slate and antique yellow squares, detached from an apsidal building next to the Second Complex, while the large squares from the same floor are placed in room CXXXVIII.”
See Miele, F: Un Complesso di pavimenti
a mosaico e sectilia nel Museo Archeologico Nazionale di Napoli, (p.65-69).
In: Museo Archeologico Nazionale di
Napoli, “La Collezione Magna Grecia”.
Mosaic in Naples Archaeological Museum, room CXXXVIII (138). June 2024. Photo courtesy of Giuseppe Ciaramella.
According to Miele –
“In the centre of the floor is a floor detached from the Villa Imperiale on Capri, surrounding it are the larger alternating slate and antique yellow squares, detached from an apsidal building next to the Second Complex.”
Room 19 on east side of Villa, see 28th October 1775, p.232, above.
See Ruggiero M., 1881. Degli scavi
di Stabia dal 1749 al 1782, Naples, (p. 232).
According to La Vega –
28 Ottobre 1775.
In Stabia si è quasi del tutto scavata la stanza
notata in più antecedenti rapporti; e
questa rettangola e termina da un lato con semicircolo che l’abbraccia da due
lati; la parte rettangola e di palmi 29 ed once 5 per palmi 31 ed once 5, ed il
semicircolo ha di diametro palmi 48 ¼; le mura che la chiudono erano bene
dipinte con fondo rosso, ma ora ne restano in piedi per solo otto o nove palmi
d’altezza; il pavimento è di marmo con alternativi quadrati, uno di giallo
antico ed altro di lavagnone, ed attorno al margine vi sono delle fasce di
pietre di vari colori.
Li quadrati che fanno il pavimento della parte
rettangola della stanza sono di lato once 14 e quelli che fanno il pavimento
della parte semicircolare sono once 10. Subito che questo pavimento sarà
intieramente scoperto avviserò Canart che lo mandi a levare…………………
(In Stabia, the
room noted in several previous reports has been almost completely excavated: it
is rectangular and ends on one side with a semicircle that embraces it on two
sides; the rectangular part is 7.76m (25ft 5in) by 8.28m (27ft 2in), and the
semicircle has a diameter of 12.72m (41ft 8in); the walls that enclose it were
well painted with a red background, but now they remain standing only 2.11m
(7ft) or 2.37m (7ft 9in) high; the floor is made of marble with alternative
squares, one of Antique Yellow and the other of Lavagnone, and around the
margin there are bands of stones of various colours.
The squares that
make the floor of the rectangular part of the room are 12 inches, and those
that make the floor of the semicircular part are 8 inches. As soon as the floor
will be completely uncovered, I will advise Canart to lift it…….)
See Ruggiero M., 1881. Degli scavi di Stabia dal 1749
al 1782, Naples, (p.232).
Stabiae, Secondo
Complesso, October 2016. Scavi archeologici di Stabiae Plan.
See Guida
Stabiae, Scavi archeologici di Stabiae, p. 15.
La pianta edificio è tratta da Além de Pompeia.
Riscoprendo il fascino di Stabiae, a cura di L. Jacobelli, Castellammare di
Stabia 2012, p. 130.
EDIFICIO
RESIDENZIALE/VILLA
Secondo Complesso
di Varano. Con questo nome si indica l’edificio contiguo alla Villa di Arianna,
dalla quale è separato tramite il corridoio 18. Il complesso sorge sulla
collina di Varano ed la superficie finora rimessa in luce è di circa 1000 m².
Fu interamente scavato nel 1762 (Weber) e nel 1775 (La Vega) e poi parzialmente
tra il 1967 e il 1972. La planimetria della villa è stata pubblicata da Michele
Ruggiero e disegnata da La Vega. La villa si componeva di un nucleo più antico,
articolato attorno al peristilio 1 (ambienti 1-11 in posizione panoramica) e di
un settore diversamente orientato (ambienti 16-19), probabilmente frutto di un
ampliamento successivo, ottenuto inglobando un edificio preesistente. Lo scavo
moderno promosso dalla Soprintendenza Archeologica della Campania a partire dal
1950 ha messo in evidenza il braccio settentrionale del peristilio e gli
ambienti che sono tra il portico e il ciglio della collina. Dell’edificio sono
attualmente in luce il lato settentrionale del peristilio, con portico su tre
lati, e alcuni ambienti. La fila di ambienti panoramici a nord del peristilio,
disposti simmentricamente rispetto all’asse del salone (7), è franata a valle.
Dalla planimetria borbonica si ricava che il lato sud del peristilio era
delimitato da un muro con semicolonne addossate, alle spalle del quale si
sviluppava il quartiere termale con calidarium, praefurnium, tepidarium e
laconicum; nel peristilio vi era una peschiera a vasca quadrangolare. La
decorazione parietale del nucleo più antico è quasi del tutto scomparsa ed i
frammenti che rimangono non sono coevi alle strutture murarie. La decorazione
parietale del nucleo di ambienti più recente è di tardo III Stile a fondo nero
e risulta meglio conservata nell’ambiente 19. Molti pavimenti furono distaccati
e si trovano ora nel Museo Archeologico Nazionale di Napoli. I frammenti di
decorazione parietale in III Stile, recuperati durante lo scavo moderno in
condizioni estremamente frammentarie, sono invece conservati nell’Antiquarium
(rappresentazioni pittoriche di Icaro, Dedalo, Polifemo, Galatea).
RESIDENTIAL BUILDING/VILLA
Second Complex of Varano. This name indicates the building
adjacent to the Villa di Arianna, from which it is separated via corridor 18.
The complex stands on the Varano hill and the surface area brought to light so
far is approximately 1000 m². It was entirely excavated in 1762 (Weber) and 1775 (La Vega) and
then partially between 1967 and 1972. The plan of the villa was published by
Michele Ruggiero and designed by La Vega. The villa consisted of an older nucleus, structured around
peristyle 1 (rooms 1-11 in a panoramic position) and a differently oriented
sector (rooms 16-19), probably the result of a subsequent expansion, obtained
by incorporating a pre-existing building. The modern excavation promoted by the Archaeological
Superintendence of Campania starting from 1950 has highlighted the northern arm
of the peristyle and the rooms between the portico and the edge of the hill. Of this building, the northern side of
the peristyle, with a portico on three sides, and some rooms are currently
excavated. The row of
panoramic rooms north of the peristyle, arranged symmetrically with respect to
the axis of the salon (7), have collapsed into the valley. From the Bourbon
plan, it can be seen that the southern side of the peristyle was delimited by a
wall with attached semi-columns, behind which the baths’ section developed with
calidarium, praefurnium, tepidarium and laconicum; in the peristyle there was a fishpond with a quadrangular basin. The wall decoration of the oldest
nucleus has almost completely disappeared and the fragments that remain are not
contemporary with the wall structures. The wall decoration of the most recent nucleus of rooms is late
III Style with a black background and is better preserved in room 19. Many
floors were detached and are now in the National Archaeological Museum of
Naples. The fragments of
third style wall decoration, recovered during the modern excavation in
extremely fragmentary conditions, are instead preserved in the Antiquarium
(pictorial representations of Icarus, Daedalus, Polyphemus, Galatea).
See Além de Pompeia. Riscoprendo il
fascino di Stabiae, a cura di L. Jacobelli, Castellammare di Stabia
2012, p. 130.
Stabiae, Secondo Complesso, September 2015.
Room 1, looking south-west from east portico, into area of courtyard or garden. The large basin/fishpond is no longer visible.
According to Fabbricotti –
“Villa rustica
sul colle di Varano a Stabia (fig. 26).
Questa villa fu
scoperta dal Weber. Il Vega ne riprese la pianta nel 1775 ed ora è di nuovo in
corso di scavo.
Le sue parti
principali sono: un cortile o viridarium col portico su tre lati e una grande
vasca nel centro, che non doveva essere una natatio, perché era circondata da
una fistula di piombe con parecchi zampilli che gettavano acqua dentro. Sul
lato NO ora riscoperto vi erano un triclinio ed altre stanze affrescate; di
fronte vi era il quartiere dei bagni con due ingressi verso l’esterno, uno per
l’apoditerio e una per il tepidario comunicanti tra di loro. Ambedue le stanze
avevano alle spalle un altro ambiente: quella di mezzo forse una vasca e la
prima un piccolo vano circolare con cupola e pochissima aereazione. Ritengo
quest’ultimo un laconicum, forse con stufa centrale indipendente, come nella
Casa di “Giuseppe II” a Pompei che ha pianta simile. Vi era poi, con una parete
in comune con la cucina, un ambiente absidato su suspensurae e piccola vasca
incassata nel muro interno che appoggiava sul praefurnium attiguo. Il forno,
con armatura di ferro intorno alla bocca, è stato trovato intatto. Il quartiere
dei bagni non è stato del tutto liberato dai nuovi scavi.”
See Fabbricotti,
M: I bagni nelle prime ville romane. In Cronache Pompeiane – II – 1976,
(p.63-64).
(This villa was discovered by Weber. Vega continued the
plan in 1775 and it is now being excavated again. Its principal parts are: a
courtyard or viridarium with a portico on three sides and a large basin in the
centre, which would not have been a natatio, because it was surrounded by a lead
pipe with several jets that threw water into it. On the NW side, now
rediscovered, there was a triclinium and other frescoed rooms; opposite was the
bath’s area with two entrances to the outside, one for the apodyterium and one for
the tepidarium communicating with each other.
Both rooms had another room behind them: the middle one - with perhaps a
bathtub at the rear, and the first room - a small circular room with a dome and
very little ventilation at its rear. I consider the latter to be a laconicum,
perhaps with an independent central stove, as in the House of "Giuseppe
II" in Pompeii which has a similar plan. There was also, with a wall in
common with the kitchen, an apsed room on suspensurae and a small basin
recessed in the internal wall that rested against the adjacent praefurnium. The
oven, with iron framework around the mouth, was found intact. The bath’s area
has not been completely cleared by the new excavations.)
See Fabbricotti,
M: I bagni nelle prime ville romane. In Cronache Pompeiane – II – 1976,
(p.63-64).
Stabiae, Secondo Complesso, May 2010. Description notice-board. Photo courtesy of Buzz Ferebee.
A narrow court (room 18) separates the villa from the Villa Arianna next to it.
Many of the floors were removed and are now in Naples Archaeological Museum.
According to Pesando and Guidobaldi, paintings of Daedalus, Icarus, Polyphemus and Galatea, found in a fragmentary state, were conserved in the Stabia Antiquarium.
See Pesando F.,
Guidobaldi M., 2006. Pompei, Oplontis, Ercolano, Stabiae. Roma: Laterza,
p. 420.
Stabiae, Secondo Complesso, May 2010. Description notice-board in italian. Photo courtesy of Buzz Ferebee.
Stabiae, Vicus 18. June 2019.
Small alleyway (vicus 18) between Secondo Complesso (Villa
B) on the left and Villa Arianna on right. Photo courtesy of Buzz Ferebee.
Stabiae, Secondo Complesso, September 2015.
Small roadway between Villa Arianna on right and Secondo Complesso on the left.
Stabiae, Secondo Complesso, 1976.
A small roadway separating the Villa Arianna, from another villa on its east - the Second Complex.
Photo by Stanley A. Jashemski.
Source: The Wilhelmina and Stanley A. Jashemski archive in the University of Maryland Library, Special Collections (See Collection page) and made available under the Creative Commons Attribution-Non-Commercial License v.4. See Licence and use details.
J76f0528
Stabiae, Secondo Complesso, September 2021.
Looking east towards the Secondo Complesso, Villa B. Photo
courtesy of Klaus Heese.
Stabiae, Secondo Complesso, September 2015.
Room 35 of Villa Arianna, on right of photo. Looking east towards the Secondo Complesso, Villa B.
Stabiae, Secondo Complesso, May 2010.
Corner of room 35 of Villa Arianna, on right of photo. Looking east towards the Secondo Complesso, Villa B. Photo courtesy of Buzz Ferebee.
Stabiae, Secondo Complesso, September 2015. Room 17, looking towards south-east corner.
Stabiae, Secondo Complesso, September 2021. Room 17, looking
south. Photo courtesy of Klaus Heese.
Stabiae, Secondo Complesso,
June 2019. Room 17, looking towards south wall. Photo courtesy of Buzz Ferebee.
Stabiae, Secondo Complesso, September 2015.
Room 17, east wall with doorway to room 16, on left, south wall with doorway to room 15, in centre, west wall, on right.
Stabiae, Secondo Complesso, September 2015. Room 17, east wall with doorway into room 16.
Stabiae, Secondo Complesso, September 2015. Room 17, south wall.
Stabiae, Secondo Complesso, September 2015. Room 17, looking towards south-west corner.
Stabiae, Secondo Complesso, September 2015. Room 17, south-west corner and remaining zoccolo of west wall.
Stabiae, Secondo Complesso, June 2019.
Room
17, south-west corner and remaining zoccolo of west wall. Photo courtesy of Buzz Ferebee.
Stabiae Secondo
Complesso ambiente 17. 2015. Room 17, south-west corner.
Photo courtesy of
Carmela Ariano, Varano, Secondo Complesso, cubicolo 17, tessellato monocromo,
in TESS – scheda 18034.
http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=18034
Use: CC
BY-NC-SA 2.5
Pisapia describes this floor as number 99.
See
Pisapia, M. S. 1989, in Mosaici antichi in Italia, Regione prima. Stabia,
Roma, (p. 53).
Stabiae, Secondo Complesso, September 2015. Room 17, west wall.
Stabiae, Secondo Complesso, zoccolo from a wall in Room 17. In the centre is a roe deer.
SAP inventory number 64246.
Stabiae, Secondo Complesso, centre of a wall in Room 17. Painting of Polyphemus and Galatea.
SAP inventory number 63928.
Stabiae, Secondo Complesso, Room 17, painted mask.
Antiquarium Stabiano, inventory number - 63930.
See Otium Ludens, curated by Guzzo, P,
Bonifacio, G, and Sodo, A.M. (2007). Castellammare di Stabia: Nicola
Longobardi, p.134.
Stabiae, Secondo Complesso, September 2015. Room 17, south wall with doorway into room 15.
Stabiae, Secondo Complesso, May 2010.
Room 17, looking at the south wall of room 15 through doorway. Photo courtesy of Buzz Ferebee.
Stabiae, Secondo Complesso, September 2015. Room 17, floor.
Stabiae, Secondo Complesso, June 2019. Room 17, mosaic flooring. Photo
courtesy of Buzz Ferebee.
Stabiae, Secondo Complesso, September 2015. Looking north towards Vesuvius.
Stabiae, Secondo Complesso, 1968.
Looking north towards Vesuvius. Photo by Stanley A. Jashemski
Source: The Wilhelmina and Stanley A. Jashemski archive in the University of Maryland Library, Special Collections (See collection page) and made available under the Creative Commons Attribution-Non-Commercial License v.4. See Licence and use details.
Jmis0096
Stabiae, Secondo Complesso, June 2019. Room 16, small
room or corridor leading to room 15. Photo courtesy of Buzz Ferebee.
Stabiae, Secondo Complesso, September 2015. Room 16, white mosaic flooring surrounded by black border.
Stabiae, Secondo Complesso, September 2015. Room 16, small room or corridor leading to room 15.
Stabiae, Secondo Complesso, September 2021.
Room
16, looking towards east wall of small room or corridor leading to room
15. Photo courtesy of Klaus Heese.
Stabiae Secondo Complesso ambiente 16. 2015. Room 16, mosaic floor at south end.
Photo courtesy of Carmela Ariano, Varano, Secondo
Complesso, ambiente di passaggio 16, tessellato monocromo, in TESS – scheda
18033.
http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=18033
Use: CC BY-NC-SA 2.5
See BONIFACIO, G./ SODO, A. 2001, in Stabiae.
Guida Archeologica alle Ville, Castellammare di Stabia, p. 181.
Stabiae, Secondo Complesso, September 2015. Room 16, east wall.
Stabiae, Secondo Complesso, September 2015. Room 16, west wall.
Stabiae, Secondo Complesso, September 2015.
Room 16, west wall with remaining decoration and terracotta divide between ancient and reconstructed wall.
Stabiae, Secondo Complesso, September 2015.
Room 16, with doorway to room 15 in centre, and doorway to room 17, on right.
Stabiae, Secondo Complesso, June 2019. Room 16, mosaic floor in
doorway to room 15, above. Photo courtesy of Buzz Ferebee.
Stabiae, Secondo Complesso, June 2019. Room 16, west side with
threshold to doorway 17. Photo courtesy of Buzz Ferebee.
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